Associazione Naga

Il Naga è un’associazione di volontariato laica e apartitica che si è costituita nel 1987 allo scopo di supportre e tutelare i diritti di tutti i cittadini stranieri, nonché dei così detti nomadi e di promuovere un processo non medicalizzato di cura delle ferite invisibili lasciate da tortura e persecuzione attraverso attività formative e socializzanti.
Il Centro, situato nella sede di via San Colombano 8,

Il dottor Italo Siena racconta come è nata:
«Ho iniziato a fare il medico nei campi rom, nel 1987 c’era una situazione di immigrazione irregolare tollerata in quanto non vi era nessuna legge che dava la possibilità di essere regolarizzati. (…)

Ho contattato Bruno Murer responsabile dell’Emasi e dell’Acli, persona che a Milano aveva una grossa esperienza nel campo dell’immigrazione e per cercare di capire se l’apertura di un ambulatorio poteva essere utile, contemporaneamente presi contatti anche con Gianni Tognazzi del Mario Negri per pensare alla progettazione dell’ambulatorio (…)

Da solo comunque non potevo affrontare tutti i bisogni sanitari degli immigrati quindi ho cercato di coinvolgere altri colleghi e qualche volontario e così abbiamo iniziato a visitare i cittadini stranieri nel mio ambulatorio e così è nata l’associazione. (…)

Concludo con una frase di Eduardo Galeano: “Per me è importante sempre l’utopia, lei è all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto cammino non la raggiungerò mai. A cosa serve allora l’utopia? serve proprio a questo: a camminare”».

I volontari del Naga garantiscono assistenza sanitaria, legale e sociale gratuita a cittadini stranieri irregolari e non, a nomadi, a richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura oltre a portare avanti attività di formazione, documentazione e lobbing sulle Istituzioni.

All’interno dell’associazione vi sono i gruppi di lavoro quali Medicina di strada che si occupa delle persone che vivono nelle aree dismesse; Cabiria che offre un servizio di prevenzione e riduzione del danno sanitario ai “lavoratori notturni di strada”; oltre ai servizi legali, vi è il gruppo degli psicologi, di etnopsichiatria e il gruppo Carcere.

Nel 2001 apre un centro dedicato a richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura, da un lato per dare supporto nella procedura di riconoscimento dello status di rifugiato, dall’altro per proporre un processo non medicalizzato di cura delle ferite invisibili lasciate da tortura e persecuzione, attraverso attività formative e socializzanti, nasce così il gruppo Har ed il Centro Naga Har, come luogo diurno nel senso che funge anche come la sala di casa per chi è stato costretto ad abbandonare la propria casa.

Il Centro NagaHar ogni anno celebra la giornata del 26 giugno, dove i volontari insieme agli utenti realizzano cibi etnici, musiche, danze e mostre.


Il 26 giugno si celebra la Giornata Internazionale a Sostegno delle Vittime della Tortura.

26 giugno 1948
Viene siglata la Carta delle Nazioni Unite, il primo strumento internazionale che contiene l’obbligo da parte degli stati di promuovere e incoraggiare il rispetto dei diritti umani.

26 giugno 1984
Entra in vigore la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, che sancisce il divieto dell’utilizzo della tortura. Ratificata da 146 dei 192 stati membri dell’ONU.

26 giugno 1997
L’ONU stabilisce che in questa data debba essere celebrata la giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura.